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Sabato 5 settembre, Paola Staccioli e Silvia Baraldini hanno presentato il libro Sebben che siamo donne. Storie di rivoluzionarie al Centro Sociale Autogestito Jan Assen di Salerno.

11952005_10206929212056145_1016927093313410075_nLa presentazione del libro introdotta da Francesco Cittadino Associazione Culturale Andrea Proto – http://www.ecn.org/asilopolitico  è stata arricchita dalle letture di poesie dell’artista salernitana Flavia D’Aiello.

Momenti di coinvolgimento umano ed emotivo durante le proiezioni hanno ripercorso il sacrificio delle dieci militanti politiche (Elena Angeloni, Margherita Cagol, Annamaria Mantini, Barbara Azzaroni, Maria Antonietta Berna, Annamaria Ludmann, Laura Bartolini, Wilma Monaco, Maria Soledad Rosas, Diana Blefari)…

La descrizione cronologica e “laica” della prassi e della metodologia nell’agire politico per le dieci militanti ha evidenziato il protagonismo femminile. Protagonismo che da sempre ha un ruolo fondamentale nella costruzione di una società basata sull’emancipazione reale delle comunità, in antitesi alle barbarie culturali e comportamentali legittimate dalla cultura maschile, basata sul dominio e sulla sopraffazione dell’uomo sull’uomo a discapito dei più deboli.

L’Associazione Culturale Andrea Proto tramite il sito http://www.ecn.org/asilopolitico, per le celebrazioni del 22° anno di R-Esistenza del C.S.A. Jan Assen (ex Asilo Politico), continua nella testimonianza legata alla memoria storica dell’antagonismo politico e sociale in Italia.

Per questi motivi il ricorso alla memoria nella rilettura della storia recente attraverso il vissuto, visto e raccontato, dove “il genere femminile assume un ruolo rassicurante”, può rappresentare culturalmente e pedagogicamente, specie nelle nuove generazioni, un antidoto all’imbarbarimento contemporaneo.

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È nella lettura drammatica di questi mesi, gli esodi biblici di questa umanità in fuga da guerre, povertà (le cause vanno ricercate nelle politiche colonialiste in Africa e nella guerra del Golfo del 1991, dove le potenze Occidentali per mero profitto ed accaparramento delle fonti, in primis quelle energetiche hanno fatto disastri…), che si evince il ruolo delle donne e dei bambini, principali vittime del nuovo schiavismo e del nuovo disordine mondiale che sta determinando imprevedibili scenari drammatici, nell’intera Europa per la circolazione di logiche xenofobe e razziste dove forze politiche populiste e neonaziste (dell’est Europa alla Francia, all’Italia)  trovano ampi spazi di consensi popolari.

Prima con Barbara Balzerani autrice del libro “Lascia che il mare entri” ora Paola Staccioli e Silvia Baraldini, con la presentazione del libro “Sebben che siamo donne. Storie di rivoluzionarie” e nei prossimi mesi con una iniziativa che vedrà protagonista una esponente della resistenza del Rojava (esempio di come ci si possa opporre alle brutalità dell’ISIS), l’Associazione Culturale Andrea Proto continua nel proprio agire politico e culturale sul territorio, offrendo alla comunità salernitana spunti di crescita, di emancipazione e riflessione, mediante l’opera di conoscenza storica degli avvenimenti che vede nelle libertà di espressione e del pensiero critico le fondamenta per una comunità libera dove la donna rappresenta la base.

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Non a caso la presenza all’iniziativa, dai 15 ai 70 anni, rappresenta il bisogno e la necessità di conoscere gli avvenimenti storici ma anche la comprensione dell’enorme ridimensionamento di quella sinistra, allora rivoluzionaria, oggi antagonista, che numericamente contava migliaia di militanti, che aveva fatto dell’Italia la nazione con la sinistra più forte d’Europa le cui capacità di mobilitazioni hanno inciso profondamente sia nella solidarietà internazionalista (Vietnam, Cile, Grecia ai tempi della dittatura dei colonnelli, Argentina, Palestina, Iran, Angola, Mozambico, ecc.) che in Italia, nella difesa  dei diritti e delle libertà acquisite dalla resistenza e  dalla lotta di liberazione del movimento partigiano dal nazi/fascismo, messe a dura prova dallo stragismo di stato (Piazza Fontana, ecc)…

Nel dare a noi tutte e tutti appuntamento alle prossime iniziative, la nostra deduzione relativamente alle due iniziative svolte in questo periodo estivo (Giugno con Barbara Balzerani, Settembre con Paola Staccioli e Silvia Baraldini) è che l’esercizio della memoria storica non si può e non si deve ridurre a “fenomeno di nicchia, addetti al lavoro o reduci” in quanto non ci potrà essere dignitoso, speranzoso futuro per una sinistra in grado di modificare lo stato delle cose presenti se non riliberando gli anni 70!

1975-1985

… Con le mani legate e gli occhi bendati, dopo averti riempito di botte, e insulti, ti portavano in una stanza, non sapevi ne dove eri, ne quando, e se ne saresti uscita, sapevi dai racconti di altre, cosa ti sarebbe capitato, ti potevano tenere due, tre giorni, senza che nessuno, ne avvocati, ne amici, ne familiari sapessero dove eri … a volte ti ricaricavano dentro il bagagliaio di una macchina e ti scaricavano in un posto qualunque … Molte stavano zitte per vergogna, molte per paura di compromettere i compagni, non avevi prove, non vedevi mai i tuoi torturatori in faccia, anche per stanchezza infinita di tutte le brutture che si dovevano sopportare in quegli anni, non abbiamo mai parlato, non abbiamo mai perso la speranza che ci fosse un domani migliore per tutti, e un poco di felicità anche per noi … non eravamo [solo] compagne di BR, per loro non eravamo donne che lottavano, non eravamo persone in carne e ossa, eravamo un pericolo da stroncare in un modo e nell’altro.

Tante storie mai indagate a fondo, mai conosciute, donne che non hanno mai finito di pagare ma non hanno mai smesso di lottare …

Centro Sociale Autogestito Jan Assen ex Asilo Politico
Associazione Culturale Andrea Proto / asilopolitico.org