Vicenza: Duecento Salernitani Contro La Base Usa!!!

Pubblicato: 19 febbraio 2007 in Peace Not War

Giovani pacifisti e rivoluzionari e anche vecchie conoscenze dell’autonomia come Vincenzo Natella, che è finito finanche intervistato nella diretta di Sky tv. «È stata una festa», secondo i salernitani che hanno voluto esserci nella giornata antiamericana di ieri a Vicenza. C’era una rappresentanza di un paio di centinaia di persone provenienti dalla città e della provincia al corteo contro gli Usa. Da Salerno, alla volta di Vicenza, l’altra notte sono partiti qualche centinaio di giovani, soprattutto del Partito della rifondazione comunista e del Partito dei comunisti italiani, rappresentanti del Laboratorio Diana e diversi studenti e operai a titolo personale. «Una manifestazione bella e pacifica, senza scontri e intemperanze, un momento in cui abbiamo potuto dire la nostra. E il governo non potrà non tenerne conto». dice Maria Teresa Imparato, segretaria provinciale dei giovani comunisti. Con lei gli altri giovani dirigenti di Rifondazione e Giovani comunisti Grazia Montoro, Peppe Trapani e Giuseppe Vernieri. Attorno ad un camioncino che spara musica a tutto volume hanno camminato per otto chilometri, salutando da lontano Francesco Caruso, il parlamentare recentemente a Salerno per sostenere la battaglia del laboratorio Diana, don Vitaliano Della Sala, il prete no global. Nel corteo c’era Natella che nel suo curriculum ha una militanza in Potere operaio. Incontra Scalzone, il leader rientrato in Italia. «È debole, ammalato, gli sono stato vicino per tutto il corteo», racconta Natella. Poi dice la sua sua questa battaglia per la libertà e, a suo modo di vedere,«anacronistica». Non c’era una testa e una fine del corteo che ha girato sostanzialmente in circolo nelle strade della città blindata per protestare contro l’allargamento della base Nato. «Ma non ci sono state provocazioni, nè problemi. Abbiamo svolto una manifestazione pacifica anche sul piano degli slogan», dicono i partecipanti alla manifestazione che, arrivati in pullman alle 8 di ieri mattina (dopo un viaggio in bus di 12 ore), non hanno nemmeno assistito allo spettacolo finale di Dario Fo e sono ripartiti. «Penso che sia anche stata una giornata efficace. Vedendo tanta gente in piazza il governo non può stare zitto. Non si fanno localismi è una questione che riguarda l’Italia e la sua politica estera», dicono i ragazzi. Da Futani a Nocera un ragazzo per ogni paese della provincia è voluto salire sui pullman partiti da Salerno. Tutti con rigorosa sciarpa arcobaleno, molti con l’Ipod e la pettinatura rasta. Armati di telefonino hanno immortalato il corteo. Riconoscibili per un unico grande striscione che campeggiava sul percorso: «NATO per distruggere».

www.laboratoriodiana.org

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